Accipicchia! Intitolare un brano che dura un 1:35 “White aspirin on asteroidal asychonism to belch gnawing path away” dimostra un certo gusto alla presa per il culo tipo Sod. Ma i Container 47 non hanno nulla a che vedere con il side-project thrash dei Mod con il pazzo Billy Milano alla voce.
Qui troviamo una spremuta del dark più cupo alla Bauahus e parecchio spirito rumoristico della nuova specie - tipo quello dei nostrani R.U.N.I. di “Ipercapnia in capannone K.” - e, a parte i titoli assurdi, suona proprio bene questo quartetto. Nelle linee di basso spesso ricordano i Cure della prima parte degli anni ’80 (l’incipit di “Nucleiform introversion” sembra una delle out-take del mega cofanetto di b-side appena edito dalla band di Robert Smith) mentre la follia da un minuto e mezzo e dal titolo chilometrico (e assurdo) di cui sopra, si rivela come un dissonante jazz stralunato e rumoristico che pare Enzo Rocco in acido con un distorsore attaccato alla chitarra che non sa come spegnere.
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-03-21 00:00:00
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