Betta Blues SocietyRoots2015 - Country, Blues, Acustico

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Un godibile secondo lavoro che rilegge la tradizione blues e gospel, arricchendola con ammiccamenti jazz e digressioni alla Cotton Club

Apre con la nota "Trouble so hard" (persino i non appassionati del genere la conoscono, via Moby) il secondo album della Betta Blues Society, interamente composto, a differenza dell'esordio del 2011, di cover della tradizione blues e gospel dei primi del Novecento e programmaticamente (anche se con poca fantasia) intitolato "Roots".

In primo piano sempre la bella voce di Elisabetta Maulo, particolarmente a suo agio in pezzi come "I'm Alabama bound", "Ma Rainey's black bottom", "Keep your lamp trimmed and burning", mentre lo stile - in cui la batteria è spesso volutamente assente o in sordina - si arricchisce di ammicamenti jazz e digressioni a-là Cotton Club con il notevole contributo alla tromba di Filippo Ceccarini. Encomiabile è anche il lavoro sulle armonie vocali, cardine del gospel, che emerge in brani come "Miss me when I'm gone" e "I'm tired".

Il suono rimane classicissimo, come nel primo album, lo studio della tradizione e la sua resa fedele impeccabili, l'ascolto assolutamente godibile e coinvolgente. Non per tutte le orecchie forse, ma chi mastica un po' di blues difficilmente sarà deluso da questa seconda prova della formazione toscana.

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La recensione Roots di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-01-20 09:45:00

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