Jun e il suo onirico viaggio con un'orchestra sinfonica formata da un solo elemento
"Strategie oblique", il primo album di Jun, ovvero Alessandro Lucatello, è un disco corale scritto e suonato da solo, nel quale l'artista padovano riversa in un calderone multicolore tutti i suoni, le suggestioni e "le vite degli altri" incontrate tra Veneto, Berlino e l'altra faccia della luna. Un viaggio non facile, pieno di saliscendi e di salite ripide da scalare che non agevolano l'ascolto, soprattutto nella prima parte dell'album. L'avvio infatti è piuttosto ostico, con "Reeperbahn" (il nome del famoso vicolo a luci rosse del quartiere di St. Pauli ad Amburgo) e "Le luci di Berlino", ovvero pezzi che appaiono come muri sonori molto compatti e pesanti, una sorta di versione délabré dei Lightning Bolt, ma con un gradiente molto più basso di potenza e forza d'impatto.
Invece, più o meno all'altezza della settima traccia, la magnifica "Postdamer Platz", una specie di spartito per un'orchestrina psicotropa, il disco si apre, rivelando squarci di luce inattesi. E allora spazio alla dance in salsa kraut-rock de "Le vite degli altri" la quale, oltre all'ovvio riferimento all'ultracitato film di Florian Henckel von Donnersmarck, non lascia indifferente nel suo elegante incedere di violini e rumori digitali. Quindi appare evidente come Alessandro Lucatiello abbia davanti a sé molto lavoro da fare. Se sceglierà la pesantezza, molto probabilmente, sprofonderà. Se virerà invece verso la leggerezza potrà librarsi, un po' malinconico, nel "cielo sopra Berlino".
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La recensione Strategie Oblique di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-11-30 09:30:00
COMMENTI (3)
Grazie per l'attenzione e per i commenti non altrettanto "ovvi"
la magnifica "POSTdamer Platz" ...
Non c'è nessun "ovvio" riferimento al film di Florian Henckel von Donnersmarck.
Il brano s'intitola "LA vita degli altri".
Il mio cognome è Lucatello.