Un biglietto da visita in cui le tre Mcs torinesi dimostrano di aver raggiunto una notevole energia. Manca ancora un pizzico di profondità
Le GAL, giovani ragazze torinesi, si presentano con "Playlist", primo disco ufficiale del trio, realizzato grazie a una campagna di Musicraiser.
L'album -contaminato interamente da sintetizzatori e suoni affatto legati al rap più classico, da golden age- si apre con una botta d'energia che è "Si salta in aria", una traccia d'apertura d'impatto, piena di vivacità, che lascia spazio a "Musica Legale", brano in cui le tre Mcs, partendo dall'interrogarsi sulla legalità passano dalle droghe leggere, spostano poi l'accento anche sulla mancanza di diritti (nella civilissima Italia eh, mica in un regime dittatoriale a caso) per la comunità LGBT.
E poi? E poi in realtà è davvero tutto qua. Il disco offre poche altre soluzioni e, continuando l'ascolto, ci si accorge del vero problema del gruppo; Clo, Wazzy e Gangia hanno sicuramente sviluppato una notevole sinergia che però, come effetto collaterale, ha portato a un appiattimento generale delle tre personalità dietro il microfono che, de facto, peccano nella delivery e nel trovare una propria dimensione (metrica e vocale) che le caratterizzi.
Nomen omen per "Playlist", che spiega benissimo le intenzioni dietro il progetto: una selezione di brani, magari tra i più convincenti, che non rimanda affatto a un'idea davvero unitaria, che si presenta privo d'interludi, skit o qualsiasi cosa cerchi di rimandare a una certà organicità. Una scelta che vorrebbe mostrare al meglio le proprie capacità ma che, purtroppo, non funziona come dovrebbe.
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La recensione Playlist di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-01-22 00:00:00
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