I classici del punk reinterpretati a suon di ukulele, tastiere, giocattoli e due voci angeliche.
Come suonano i classici della discografia punk se a disposizione si hanno ukulele, tastiere, qualche giocattolo e due voci angeliche? Dev’essere stata all’incirca questa la domanda che si sono poste le due componenti di NANAI, progetto acustico che reinterpreta in chiave quasi fiabesca le tracce più lerce e veloci della storia del punk. È in questo modo che "Basket Case" diventa un fragile carillon, e la voce di Billie Joe si trasforma in una morbida sinfonia che sembra uscita dalle retrovie di un album del primo Damien Rice. Ma non basta: "I Wanna be Sedated", "White Riot", "The Kids aren’t alright" e perfino "Anarchy in the UK" subiscono questa suggestiva metamorfosi, trasformando a loro volta le sembianze pop delle due soliste le quali, tra un “I wanna be sedated” e un “I wanna destroy”, assumono i tratti ambigui delle terrificanti e dolci gemelle di Stanley Kubrick.
È difficile decretare quale fra queste cover postmoderne sia la più riuscita in quanto tutte si somigliano ma mantengono allo stesso tempo una certa identità, ad ogni modo il fatto di riuscire a dimostrare con una tale naturalezza quanto questo mondo così distorto e veloce possieda in nuce i germi di una serena strimpellata di ukulele merita un apprezzamento speciale. Ottimo lavoro.
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La recensione NANAI di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-02-16 00:00:00
COMMENTI (2)
grazie andrea! :)
Incredibile! Complimentoni!