Energia e cantabilità sono i marchi di fabbrica dei milanesi N.o.a.. Che dopo “Ritratto di Noa” del 2001 tornano con questo bel “Agravitantrico”. Tre brano sono in comune colla precedente uscita, ma di essi due (“Processo a Lugìn” e “Honey”) compaiono in nuove versioni. L’opener “Processo a Lugìn” è il brano con cui i N.o.a. hanno vinto “Voci per la libertà 2003”, sbaragliando la concorrenza. Il testo è un po’ ermetico – quanti sanno che Lugìn è un personaggio di Dostojevskij, un gretto ed avido capitalista? – ma i riferimenti “italiani” si capiscono. È un brano in stile Scisma, caratteristica che segue da sempre i N.o.a., con il caratteristico wall of sound della band gardense, ma con un deciso tocco di elettronica in più. “0.36 (frequenza stabile)” è una sorta di ska elettronico, molto orecchiabile e aggressivo, adrenalinico al punto giusto. Sarebbe un buon singolo. La matrice inglese della band appare comunque chiaramente. In fondo anche gli Scisma, pur senza conoscerli (storia vera), ricordavano molto i My bloody Valentine, no? In “Artenoire” il duetto tra le voci ricorda ancora gli Scisma. Ma c’è anche un buon sapore di elettronica anni 80, specie nell’inizio voce e tastiere. Molto bella la voce di Paolo Soffientini. Il riff di tastiere è molto coinvolgente. E le influenze new wave, davvero piacevoli, tornano anche nella nuova versione di “Honey”. In generale l’influenza degli Scisma appare contemperata da quella dei Bluvertigo di “Metallo non metallo”, e ’utilizzo della doppia voce maschile e femminile apparenta sorprendentemente il gruppo meneghino ai Baustelle, pur presentando melodie più varie e movimentate. In questo slalomare è forse la strada che porta all’emergere di quella personalità che finora i Noa hanno mostrato senza compromessi dal vivo e un po’ meno su disco.
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La recensione Agravitantrico di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-03-27 00:00:00
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