Canesecco è come Billy Bones, se ne frega. Osserva il passato e tira qualche somma, c'è qualcosa di positivo, qualcosa di negativo, molti ricordi riaffiorano con rabbia e con un briciolo di rancore ma alla fine di tutto, prima di prendere sonno, l'ultimo pensiero è sempre lo stesso, sinceramente chissenefrega. Dal primo volume di "Affare romano" a "Cambia tutto" sono state archiviate pagine e pagine di rime e questo lavoro è un modo per mettere un punto su varie questioni e iniziare un nuovo capitolo. Non a caso il titolo mette in guardia l'ascoltatore, Canesecco avvisa tutti, guardate che non sono più quello di prima e dopo anni in cattività cambia tutto. I punti più profondi sono incisi con "Le ali" e "Quanto male fa". Il primo pieno di rabbia e delusione, espresse verso tutte quelle persone che il rapper pensava fossero amici fidati ma che nel corso della vita hanno dimostrato tutto il contrario; il secondo elaborato per esporre qualche pensiero sulla musica, quest'amore così bello e allo stesso tempo così sofferto che a volte fa male e nonostante l'impegno e i sacrifici non è sempre altrettanto clemente nei confronti di chi la ama.
Il problema di "Cambia tutto", almeno da un punto di vista dei contenuti e della scrittura è la contraddizione racchiusa nel titolo stesso dell'album. Forse l'annuncio di Canesecco è da interpretare più come un monito per il futuro, anche perché salvo l'etichetta e qualche collaborazione poco è cambiato da "One Love". Senza dubbio dei cambiamenti ci sono stati nella vita del rapper romano e dai testi questi mutamenti emergono con forza e chiarezza. Lo stesso però non può dirsi per la musica. Canesecco rimane un autore discreto, con un'ottima abilità interpretativa, capace di trasmettere le proprie emozioni e i propri sentimenti con estrema facilità ma con una formula artistica che è sempre la stessa da anni ormai. Questo non sarebbe neanche un problema, anche se poco stimolante per un qualsiasi ascoltatore, ma se un disco si intitola "Cambia tutto" un minimo di aspettativa si crea attorno a una qualsiasi evoluzione. Quale cambiamento si avverte, come in "XtremeShallo" e qui si sta parlando del nulla. Addirittura ci sarebbe un'ultima alternativa, quel cambia tutto potrebbe essere un imperativo rivolto proprio all'ascoltatore, al pubblico di Canesecco, un incentivo a cambiare vita se le cose non vanno come sperate. Difficile, ma potrebbe essere una soluzione. Per togliersi qualsiasi dubbio non resta che aspettare il prossimo lavoro solista del rapper.
Due righe a parte vanno spese per Sick Luke, dopotutto il disco è stato prodotto interamente da lui. Il producer è una delle certezze più belle che il rap italiano ha oggi nella categoria beatmaker. Se vuoi una strumentale cruda e cattiva Luke è una garanzia, un musicista completo che oltre a programmare synth e batterie è in grado di confrontarsi con linee melodiche complesse e incisive, come evidente in molti ritornelli di "Cambia tutto". Le strumentali di Sick Luke sono il vero motore del disco, come accaduto con "Full Metal Dark" della Dark Polo Gang o per quelle tracce prodotte da lui nell'omonimo lavoro di Gianni Bismark. E a quanto pare il ragazzo non se la cava male neanche al microfono.
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