Marco Schnabl è un cantautore rock dall’assolo facile e ben riuscito. Introdotta da note arpeggiate di chitarra, la canzone “Time to go home” crea subito una bella dimensione spazio-temporale. “A different day” dà continuità a questa atmosfera in climax ascendente, diventando sempre più rock. E poi “Solitude”, “The cinema show” e “Who's gonna take care of me?”, tutte tracce che hanno uno stile preciso e personalità.
Bella la voce, interessanti e ben eseguiti gli arrangiamenti, buona la produzione. I sei brani dell’ep, realizzati in perfetta autonomia, sono il prodotto di un artista di qualità e il frutto di molte esperienze alle spalle. I pezzi, articolati, ricchi e sostanziosi, scivoleranno piacevolmente anche sulle orecchie di chi non è abituato ad ascoltare canzoni più lunghe di quattro minuti; il pezzo di chiusura “The song that no one will sing” dura quasi 8 minuti nella versione integrale e praticamente 5 e mezzo nella “radio version”.
Marco deve continuare sulla sua strada, lasciando la creatività libera di cantare e suonare: certo, in futuro si potrebbe valutare di provare a scrivere qualche pezzo in italiano, anche solo per capire se il nostro Paese è pronto ad accogliere il suo talento e per non lasciare nulla di intentato.
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