Un progetto covato a lungo che si distingue per una particolare attenzione nella realizzazione: moderno e accattivante
Jangy Leeon e Truman Simbio hanno una storia che si riflette evidentemente sul loro lavoro. Si conoscono da bambini a Noverasco, in provincia di Milano, e decidono di unire la loro passione per scrittura e hiphop per iniziare una collaborazione nel rap. Truman Simbio ha un talento interessante che però si scontra con dei problemi psichiatrici che lo obbligano a interrompere il progetto messo su con l'amico. Si incontrano dopo anni (e dopo che entrambi sono maturati ancora molto in ambito musicale e personale) e decidono di riprovarci: così nasce "Stato Brado". L'album (che prende il nome dal loro progetto iniziale) si contraddistingue nel panorama contemporaneo per alcune qualità che è sempre molto difficile trovare in un'opera hiphop.
Innanzitutto l'attenzione alla base non è solo funzionale al testo, ma ha un flow e un ritmo che funzionano anche autonomamente. Ogni tanto pecca di ingenuità dal punto di vista strumentale ma la concezione è comunque interessante e innovativa. L'accostamento delle voci dei due rapper, poi è un altro punto interessante che permette di giudicare questo lavoro con una valutazione sicuramente positiva. I testi sono interessanti e moderni e la metrica funziona molto bene sulla base anche in quelle volte che diventa un po' ridondante e ripetitiva. Nel complesso un lavoro molto buono e interessante che dovrebbe spingere i due artisti a mettersi ancora più in gioco e sperimentare, attraverso le loro conoscenze e capacità, questo nuovo e accattivante sound.
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La recensione Stato brado di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-03-21 09:30:00
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