"Yearnin'", biglietto da visita per club interessati ad una buona band di blues rock
Un lavoro onesto questo primo ep omonimo degli Yearnin’, un giovane power trio di Livorno con la passione per il blues rock viscerale, orientato in particolare alla “riff song” più tradizionale e consueta del genere: intro su riff di chitarra, sviluppo sulla struttura blues classica, assolo, ripresa, chiusura. Testi in inglese che non rinunciano, nel titolo e nella trattazione, ad alcuni dei luoghi comuni dello spirito di dannazione morale a cui il musicista di blues si ispira ossia un demone, la pietà popolare, la speranza di ripartire dopo un fallimento.
Gli Yearnin’ si possono definire ancora allievi di un "laboratorio musicale" in cui si muovono con una buona dose di presenza, senso del divertimento, umiltà e una semplice voglia di suonare buona musica, prevalentemente dal vivo, quando è possibile.
L'ep, di fatto un’ottima demo, si lascia ascoltare con piacere e interesse e si apprezza l’abilità di una ripresa sonora effettuata senza tentativi di modificarne l’impianto di origine delle canzoni. In pratica, l'ep è un efficace biglietto da visita per tutti i titolari dei club dove ci si augura gli Yearnin’ possano suonare il più possibile il loro repertorio, maturando quella consapevolezza di suono che, dalle registrazioni a disposizione, viene confusa per timidezza o imbarazzo dinanzi ai microfoni.
Una nota di merito in particolare per l’arrangiamento di “Somebody else” che, pur non rivelandosi affatto originale, rivela una vena creativa interessante, tutta da esplorare per la prossima prova.
---
La recensione Yearnin' (EP) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-12-04 00:00:00
COMMENTI