Gli anni '60, gli hotel e la voglia di rivivere le estati dei primi amori
Il primo ep omonimo dei Mirabel, "supergruppo" con elementi provenienti da Atari, Colapesce e Valderrama 5, è un disco perfetto per l'estate, poco definito e difficile da ricordare, ma estremamente euforico. Preparatevi per un decollo totale nei cieli sereni e sognanti degli anni '60: è come se con ogni nota e con ogni suono la band cerchi di corteggiare il proprio pubblico per trasportarlo in un caleidoscopico universo di colori.
"Mirabel" non è un album che si esprime subito per la sua bellezza e brillantezza, ma è piuttosto come un amante al primo appuntamento che non si riesce a scacciare dalla mente il giorno successivo e che al primo ascolto pianta semi che potrebbero fiorire in futuro in una totale ossessione.
Le cinque canzoni di "Mirabel" fanno venir voglia di saltare su una DeLorean e materializzarsi in un passato quanto mai rimpianto, alla ricerca disperata di rivivere sfrenatamente gli stessi errori commessi in gioventù. Le amtosfere alla Smith Westerns si ritrovano in ogni traccia dell'album: chitarre importanti ma sempre ben dosate veleggiano su un beat cadenzato accompagnando a ondate la voce carica di riverbero in modo da bagnare l'ascoltatore con spruzzi corroboranti a intervalli regolari.
Le melodie zuccherose dei ritornelli unite all'esplosione floreale dei versi delle canzoni di questo ep, contribuiscono a rendere l'esordio dei Mirabel una delle uscite più interessanti da qualche tempo di quella parte di indie pop spaesato che eravamo sempre stati abituati ad importare dalle spiagge lontane e cariche di surfer di Manly Beach.
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La recensione Mirabel di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-01-27 09:00:00
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