Un ep che risulta ancora troppo eterogeneo, ma la bravura dei musicisti coinvolti aiuterà a trovare una strada più precisa in futuro
Chiudendo gli occhi per un attimo e lasciandosi trasportare, la sensazione è quella di trovarsi davanti a grandi distese di sabbia e cenere, le stesse di quell'America da Far West che ricordiamo grazie soprattutto a grandi classici cinematografici. Questo è il paesaggio che si apre sulla pulsante ritmica triale e sulla chitarra di "Warm Indian Summer", prima traccia dell'omonimo ep d'esordio dei milanesi The Shawnee. La speranza è quindi quella di trovarsi di fronte a un lavoro di crossover, ovvero di mescolanza e intrusioni non solo di generi musicali ma di mondi e stili. La seconda "Native song" invece, perde questa forza e mette le radici in un rock più classico, ed è sicuramente la traccia più "chitarristica" dell'intero ep. Il tutto si conclude con l'unico pezzo italiano che a parte il cambio di lingua non dà particolari scossoni rispetto a quanto sentito finora.
Un esordio sicuramente ambizioso quello dei quattro milanesi, ma che a causa della varietà di generi messi in gioco tutti assieme manca completamente di un'identità propria e più volte sembra un collage basato sui gusti dei singoli componenti. Rimane un'incognita il perchè chiudere un ep cantato tutto in inglese con un pezzo in italiano.
Data la bravura dei musicisti e la cura che paiono chiare in ogni pezzo, sembra solo questione di tempo perché possano inquadrare un obiettivo musicale comune rendendo giustizia alle loro effettive capacità.
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La recensione Shawnee Ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-01-28 00:00:00
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