Una polveriera inesplosa: quello che poteva essere ma resta ancorato alla sufficienza
Dritti al punto, questo non è un brutto album: non è mal suonato o mal cantato, non manca di contenuti o intenzioni, ma la marcia in più non viene mai ingranata. "Collasso" di Scimmiasaki è un magma vivo e giovane che stenta a decollare perché non ancora maturo. La prima traccia "Estetica", la migliore delle cinque parte con un attacco simil Interpol per poi perdersi strada facendo. "Dimmi la verità ma non lo farai mai", ma almeno la loro dovevano dirla questi ragazzi dal talento indiscusso ma dall'estro vincolato alla normalità di quello che ormai si ascolta in giro.
Il loro è un indie rock fortemente sfumato verso tonalità punk che si avvertono molto in tutte le tracce tanto da coprire un'area musicale che va dagli storici Diaframma ai più recenti Fask, molto imitati ma ad oggi ancora unici nel loro genere.
La dinamica della voce a volte si perde nonostante i presupposti strumentali e testuali ci siano tutti con un risultato finale che mina l'armonia dei brani che appaiono spesso frammentati: un'osservazione che viene fuori anche dopo diversi ascolti. "Quello che manca è cio che serve": maggiore precisione e determinazione per un gruppo che potrebbe fare molto ma molto di più. Quel che resta di "Collasso" nelle orecchie è un'energia pura e diretta che se veicolata nel modo giusto potrebbe portare a risultati ben più soddisfacenti.
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La recensione Collasso di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-02-18 00:00:00
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