Un piccolissimo ep registrato in casa, ma che nasconde potenzialità grandi così
Hanno 20 anni e la barba folta, ed è proprio così che te li immagini quando li ascolti senza aver visto i loro volti. Gli Homelette sono giovani e dimostrano di avere cuore e orecchio: i cinque brani che hanno scritto hanno un'attitudine freak-folk e retrò che prescinde da maglioni strani, chitarrine, hipsterismi e poserismi vari. Se rifarsi a Devendra Banhart, Elliot Smith e Bon Iver per molti è una moda o un obbligo morale, per loro invece diventa una pulsione naturale, quasi un bisogno primario.
"Mornin' Hollows" è un disco caldo e avvolgente, perfetto per allietare il nostro gelido inverno ("Ice, cold, green tea"); un lavoro che viene dalla Puglia ma attinge nella sua totalità da retaggi sonori nord-europei (“Snowballs”) e anglofoni. Il suono home-made e grezzo potrebbe brillare ancora di più se fosse lucidato nei punti giusti. Invece per ora siamo ancora dalle parti di un lo-fi intimo, che poggia così delicatamente sulle note acustiche e ovattate del sogno-canzone (“Anita”), da far invidia anche ai Kings of Convenience. Fare le cose per bene non è mai facile, loro ci stanno provando.
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La recensione Mornin' Hollows di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-12-23 10:05:00
COMMENTI (1)
bravi, cazzo!