Mantraturbato Gli spiriti del dopocena 2003 - Rock, Elettronica, Alternativo

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Per gli appassionati del rock sporcato d’elettronica, o comunque di quel suono d’atmosfera che sta caratterizzando questi anni, questa è l’ennesima conferma di come l’Italia sia in grado di produrre artisti all’altezza della situazione.

I Mantraturbato, cinque toscani sulle scene da parecchio - anche se questo è il loro primo album - giocano una partita su un campo che ha come angoli quelli di Casino Royale, Laika, Üstmamo e Massive Attack. E poprio questi ultimi sono il riferimento per i due pezzi che aprono il disco, una via di mezzo tra le sonorità di “Protection”, evidente negli arrangiamenti pianistici, e l’ombrosità di “Mezzanine”. Al contrario, la title-track ricorda sia gli Almamegretta che i Bluvertigo, e a volte emergono tracce degli ultimi La Crus, come ne “I Topi ci guardano”, più che altro per il bel suono della tromba.

Indubbiamente la miscela è interessante, però ci sono delle cadute come in “Ogni notte, ogni lato” che rivela una deriva verso una musica più fisica, non ignara della lezione degli Afterhours - questi ultimi, ad esempio, sono il referente principale ne “Ricordi di un pomeriggio d’agosto”.

In sostanza il disco risulta pregevole quando si dedica alle sonorità elettroniche, forte di un lavoro sui suoni sintetici e di belle liriche. L’unico difetto è che il tutto risulta a tratti freddo, ma probabilmente con un buon lavoro di produzione i ragazzi ovvieranno a questa lacuna.

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La recensione Gli spiriti del dopocena di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-05-20 00:00:00

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