Una chitarra caracollante a cui si aggiunge una voce tra il malinconico e l'incazzato; il basso, tut'altro che in secondo piano, a fare da sostegno, la batteria a dare maggiore solidità a tutto l'insieme: ecco le prime impressioni trasmesse dall'ascolto dei Mersenne, trio dalla varia provenienza (il cantante - chitarrista emiliano, i due componenti della sezione ritmica originari di Siracusa), in questa sorta di selezione del materiale creato finora, in attesa della prossima uscita di un cd di cinque brani, prima produzione 'di livello'.
In due parole: 'indie rock', con tutto quello che questa generica perifrasi ha voluto dire nell'ultima decade: da certa rabbia nirvaniana a dissonanze in stile Pavement dal mood malinconico tipico dei Karate a certo nervosismo sonoro che parte dai Fugazi e arriva agli At the Drive-In.
Citando Dante: "Parole di dolore, accenti d'ira, voci alte e fioche"... la gamma di emozioni espresse nel disco è ampia almeno quanto i suoi punti di riferimento.
I Mersenne si assumono tutto il rischio insito in una proposta musicale i cui precedenti non si contano: tuttavia le dieci tracce presentate denotano già una certa maturità, e nel nel loro genere non sono nemmeno così male; al di là del 'già sentito', questa manciata di brani merita un'ampia sufficienza.
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-05-28 00:00:00
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