I Twist sono una band friulana, attiva sulla scena dal 1997, che in questi quasi sette anni di attività ha visto diversi cambi di formazione, sempre e comunque attorno ad un nucleo centrale stabile.
Propongono due tracce soltanto per imprimere su cd quello che il gruppo ha realizzato in diversi anni di sviluppo di un progetto sia live che in studio. Probabilmente 2 canzoni in 4 anni non sono davvero molto, ma bastano appena a far vedere quelle che sembrano essere le molteplici sfaccettature di un progetto che, alla luce del contenuto di questo dischetto, sembrerebbe promettere bene. Entrambi gli episodi conservano una matrice comune, che è quella di un ibrido tra rock duro ed elettronica, con la presenza costante delle chitarre, distorte, a sostenere l'ossatura ritmica e melodica del lavoro. Si limitano però a questo i punti di contatto tra i pezzi, perché, mentre “Kill-out” si muove su terreni più tranquilli, suonando quasi come un’intro, e richiamando anche lontani echi giamaicani con gli accenni di dub a fine traccia, “Acida”, senza avere nulla a che spartire con i Prozac+, mette in campo una furia iconoclasta che ricorda a tratti l'energia distruttiva dei Nine Inch Nails o degli Atari Teenage Riot, con passaggi sicuramente più prossimi al trash - o comunque al metal in generale - che non agli scenari abituali della musica elettronica. E questa seconda traccia è a mio avviso l’esperimento più interessante per la capacità di esprimere la propria energia, anche se rispetto ai già citati gruppi di riferimento, manca la lucidità necessaria a focalizzare il messaggio.
Il risultato, decisamente penalizzato dalla registrazione approssimativa, in cui molti dei suoni vanno intuiti piuttosto che non ascoltati, è comunque apprezzabile per la ricerca comunicativa unita ad un tentativo di ricerca sonora che potrebbe portare col tempo a risultati di maggior spessore.
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