“Noi siamo votati al pop. Orgogliosamente votati al pop. Perché non è detto che se un pezzo è orecchiabile e melodico, allora dice necessariamente cazzate!” conclude Raffaella, leader del duo lodigiano, durante l’intervista di Damir Ivic per il Mucchio (n.566).
Ed ecco dunque il terzo disco pop dei Madreblu! Quattro anni separano L’equilibrio dal precedente Necessità; il tempo trascorso è stato segnato da vicissitudini discografiche che hanno portato alla scelta di affidare l’album ad un’etichetta indipendente anziché ad una major, ed i suoni a Luca Pernici (già produttore artistico de Il Nucleo) piuttosto che a Davide Rosa (già in Prima dell’alba e in Necessità). Tutto questo però non ha portato svolte radicali all’interno della musica dei Madreblu, che ritroviamo contraddistinta dal loro inconfondibile stile: nove tracce (più una ghost) di un pop sofisticato che spazia con disinvoltura dall’acustico all’elettrico, impreziosito dalla fresca voce di Raffaella che racconta affascinanti introspezioni attraverso parole semplici.
Splendido tra tutti il testo di Carmilla che ricalca l’esperienza di Orlando contenuta in Prima dell’alba: dalla letteratura, una figura di donna ambigua (tratta dall’omonimo romanzo di Joseph Sheridan Le Fanu), infonde sensazioni trasposte con poesia e delicatezza, accompagnate da un arrangiamento che valorizza la narrazione e ne sottolinea il pathos.
Si alternano brani briosi e malinconici ma, a differenza dei precedenti album, in cui balzavano all’orecchio i singoli poi lanciati, qui le canzoni si susseguono senza che hits spicchino immediatamente dal percorso sonoro de L’equilibrio. Pezzi come Il sogno, Buon compleanno e Carmilla rivelano che il duo sa ancora mettere a segno i suoi colpi.
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La recensione L’equilibrio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-06-27 00:00:00
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