Ai romani Shine deve essersi incastrato “Grace” di Jeff Buckley nello stereo; lo stesso stereo in cui, qualche anno fa, doveva essere rimasto intrappolato qualcuno dei dischi degli Smiths, magari qualche raccolta. Così, i ripetuti e forzati ascolti hanno fatto sì che le somiglianze dei brani contenuti in questo demo con gli illustri modelli siano a dir poco marcate, a tratti quasi imbarazzanti, in particolare con Jeff Buckley (“I’m the king” e “What’s left behind?”), dimenticando, forse, che la “forza” delle canzoni di Jeff Buckley non è nelle canzoni in sé, quanto nel fatto che quelle canzoni fossero lo specchio perfetto del suo disagio interiore, della sua personale sofferenza, nei suoni, nelle parole, nel modo di cantare. Nulla che possa essere imitato, soltanto da ascoltare in rigoroso silenzio. Questo gli Shine non sembrano averlo capito, non sembrano essere riusciti ad assimilare quelle canzoni e, soprattutto, quell’approccio alla musica, facendolo proprio per poi rielaborarlo in forma personale. Sia chiaro, “No memories found” non è un demo da gettare nel cestino, ma risulta sinceramente difficile concedergli più di una manciata di ascolti tra numerosi sbadigli. Troppi riferimenti e troppo espliciti. Ci vuole più carattere, più personalità, più voglia di stupire per non rischiare di finire in uno sterile anonimato.
---
La recensione No memories found di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-06-27 00:00:00
COMMENTI