Quando mi arrivano cd di questo tipo non so mai come parlarne. Mi riferisco a cd autoprodotti (in pratica demo) che contengono musica pop molto accessibile, adeguata ai canoni, tradizionale, ma con una qualità di composizione/esecuzione leggermente superiore alla media. Il problema risiede nel fatto che la qualità media dei prodotti che passano per le radio e le televisioni di consumo è molto bassa e quindi, anche se non reputo questo genere di musicisti degno di interesse mi rendo conto che quotidianamente vengono premiati “artisti” molto, ma molto più scarsi.
Anche se non suonano il mio genere preferito (sempre che esista un genere che preferisco) questi Circle non mi sembrano per niente inferiori al cantautore medio italiano. Anzi, la disinvoltura con la quale utilizzano diverse lingue, il modo con cui fanno propri ritmi esotici/caraibici o la perizia con cui pennellano ritornelli orecchiabili come quelli di “Semplicemente” o “Natoma” fa pensare che essi abbiano qualcosa in più. Per dirla tutta se in classifica al posto dei vari Carboni, Antonacci, Ramazzotti… ci fossero i Circle penso che si potrebbe essere un po’ più ottimisti sullo stato delle cose.
Perché questo non accada, francamente non lo so. Se lo sapessi farei il manager discografico e non il giornalista.
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La recensione Alchimia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-06-28 00:00:00
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