The Clipper sono una band che sa comporre ma che con Second Hand Market decide di non rischiare e crolla nel ricalcare troppo delle sonorità altrui
The Clipper sono un trio salentino formatosi nell'estate del 2013. Il loro primo disco, "Second Hand Market", vede la luce nel Dicembre 2015. Sette i brani che compongono l'album; si spazia dal pop-rock incalzante di "Histrionic Order" alla ballata di chiusura "Sad Eyes".
Putroppo il titolo del disco "mercatino di seconda mano" sembra essere profetico per questo lavoro che ricalca in pieno qualcosa di già usato da altri artisti in passato, sia a livello di composizione melodica che di scelta degli arrangiamenti.
Nel complesso l'album è ben costruito e piacevole d'ascoltare ma quello che sembra mancare è un po' di originalità e di tocco personale. La sensazione è che si tratti di brani già ascoltati e di roba che, oramai, ha fatto il suo tempo. Non ci sono spunti innovativi; per quanto l'impianto rock si mescoli con l'elettronica alla ricerca di uno sbocco sperimentale le sonorità rimangono ancorate alla sicurezza del terreno già battuto. Il brano "Like a passenger" ne è un perfetto esempio: schitarrata iniziale, seconda chitarra distorta e ritornello alla Blur. Tutti già fatto e detto in passato, ma nonostante questo, gradevole da ascoltare. I testi (rigorosamente in inglese) raccontano di sentimenti umani viscerali e primitivi: il brano che spicca per interpretazione e melodia è "Shiver", una ballata pop costruita benissimo e in grado di rimanere impressa e di essere canticchiata anche dopo il primo ascolto.
The Clipper sono una band che sa scrivere e comporre ma dovrebbe liberare la mente da ciò che li influenza e rischiare di più per far uscire della musica veramente personale e che non ricalchi il sound di nessun altro.
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La recensione Second Hand Market di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-01-13 00:00:00
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