Atmospheres: l'Ambient e la difficoltà di un genere evanescente
Per definizione la musica ambient ha la difficoltà di essere allo stesso tempo un accompagnamento e un soggetto interessante. Molto spesso chi vi si accosta crea musica che è un buon accompagnamento ma non contiene alcun tema o significato e che quindi rischia di essere vuota. Roberto Mataluni è un musicista che ha cercato nel suo ultimo lavoro "Atmospheres" di combinare la sua competenza musicale (unita alla passione per gli strumenti virtuali) a nuove sonorità minimaliste ma con un gusto “pop”.
Il risultato è una raccolta di brani molto melodici dove un tema si scompone e ricompone cambiando organico e tessitura ma senza mai variare troppo, proprio per non appesantirne l'ascolto. Un suono che Mataluni stesso definisce “dolce, delicato, mai aggressivo, che affianca alla ricerca musicale, anche una profonda ricerca spirituale che si ripercuote sulla scelta delle sonorità stesse”. A tratti la semplicità pecca un po' di ridondanza ed è un peccato che la passione dell'autore per gli strumenti con suoni campionati non lo abbia spinto ad indagare le infinite possibilità sonore senza limitarsi a scegliere violoncelli e fiati come strumenti d'accompagnamento. La scelta di rumori da aggiungere al panorama musicale (suoni della natura, versi di animali) rischia inoltre di svilire una buona composizione a causa dell'accostamento istintivo che si fa nell'ascoltatore con una raccolta di brani New Age. Nel complesso i brani fanno esattamente quello che si prefigge il loro autore, ovvero "rivivere ogni volta l’avventura di un viaggio, con i suoi addii nostalgici, ricongiunti alla meraviglia di un nuovo inizio", dispiace solamente di sentire poco la preparazione del compositore al pianoforte che quando emerge dona un valore e una lucidità al pezzo che in altri momenti purtroppo viene a mancare.
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La recensione Atmospheres di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-03-20 00:00:00
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