È un piccolo regalo prezioso, questo che fa ai suoi fans Andrea Chimenti, uno dei grandi outsider del rock italiano, già leader dei Moda, uno dei gruppi fondamentali della new wave italiana e fiorentina. In attesa del nuovo album previsto per l’autunno, “Concerto 1998” ci consegna uno spaccato dell’atmosfera sacra, eterea e preziosa che il toscano sa creare dal vivo e che chi ha avuto la fortuna di vederlo ben conosce. Non si tratta di un disco facile, ma di un prodotto di art rock, di alto cantautorato, che richiede ascolto attento, completa dedizione, che però ripaga con favole da Mille e una notte. Un brano tratto dall’esordio solista del 1992 “La Maschera del Corvo Nero ed Altre Storie” (“Koincobes”), due da “Qohelet” del 1997 (“Naxos”, “Io non so chi sono”), il resto da “L'Albero Pazzo”, tra cui “Ti ho aspettato”, scritta in coppia con messieur David Sylvian. I suoni sono quelli rarefatti a cui l’ex Japan ha abituato da tempo, ma la personalità di Chimenti emerge prepotente. La voce fonda e intensa, che ricorda lo stesso Sylvian, si dispiega infatti su testi che guardano spesso al modello di De André, realizzando un connubio inedito e riuscitissimo che non ha uguali in Italia. E la personalità di Chimenti emerge con forza anche dall’unica cover presente nel disco, una imprevista “Escluso il cane” di Rino Gaetano, che se non fosse annunciata e conosciuta, parrebbe di mano del toscano.
Bel disco, disponibile in edizione limitata di mille copie per la colpevole dimenticanza di Chimenti da parte del pubblico italiano. Piacerà ai fans di Sylvian, ma anche a quelli del Bowie più rarefatto (“Heathen”, “Hours”, certe cose di “Outside”, per capirsi) e del Battiato più meditativo.
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La recensione Concerto 1998 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-07-07 00:00:00
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