“Restate lontano, o bende leggere, insegna di pudicizia e tu, lunga tunica, che copri a mezzo i piedi. Io canterò la Venere sicura e i sotterfugi ammessi e nel mio canto non ci sarà alcun motivo di rimprovero”, in questo modo inizia l’Ars Amatoria di Ovidio, una specie di vademecum per l’amore e il sesso ai tempi di Roma Antica. E per questo ep “Wild Season” dei GoldSmack non si potrebbe parlare di altro se non di un “manuale sull’amore cosmico” che, nonostante la fretta, i messaggi su WhatsApp a cui rispondiamo sempre troppo tardi e il tedioso scorrere dei giorni riguarda tutti noi. Una band psichedelica e psicotropa come poche che realizza “una colonna sonora per un film Disney sugli effetti delle droghe sintetiche” questi GoldSmack, i quali hanno riscosso l’attenzione dell'agenzia Prescription PR (che ha prodotto, tra gli altri, Beck e Brian Eno). E infatti il trio dona atmosfere internazionali, trasudanti erotismo cosmico e stellare, come nella canzone che apre l’ep, ovvero “Good Morning Star” che suona quasi come un canto di benvenuto all’universo che si dipana davanti ai nostri occhi (non si sa bene se per merito di una navicella o di qualche trip). Ma non c’è solamente fiducia nel futuro in “Wild Season”, vi sono anche inquietudine, brividi e qualche tenebra. Si prenda “Kids with Guns” dove la batteria martella lo spazio e un coro di bambini rende il tutto una nenia psichedelica e tribale di grande, grandissimo effetto. Dave Tebaldi, Georgia Minelli (la cui voce è terribilmente fascinosa) e Luca Bagatti ora riecheggiano i Velvet Underground, ora Patti Smith (soprattutto in “Rites of Spring”) ora Nick Cave, ma sempre attraverso una personale “via”, che si esprime per tutti e cinque i pezzi dell’ep. Un lavoro convincente e seducente che ci fa sperare in una prossima uscita al più presto. Perché in fondo chi di noi, sulla scia di Ovidio o di qualche cosmonauta sperduto, non è costantemente affamato di “stelle, paradisi artificiali e amore”?
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