Meat for Dogs Meat for dogs-meat for dogs 1998 - Ska, Rock, Punk

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“Meat for dogs”. Carne ai cani. Nome suggestivo. Richiama alla mente punkabbestia ciondolanti fra collari e scatolette. Mi piace. Lo carico nel lettore cd e sono pronto a spaccarmi la faccia pogando contro il muro che ho di fronte. Parte la chitarra e il basso e la batteria. Rotolano l'uno sull'altro, con ardore e passione, io sempre lì, ad aspettare che mille spille da balia mi si infilino nei muscoli e mi facciano saltare. Non succede. Peccato. Perché poi non sono malaccio questi Meat for dogs (però non sono nè cani sciolti nè tanto meno rabbiosi). Sarà che in Identikit, primo pezzo dell'album, cantano “Non puoi vivere in disparte sempre a ridere degli altri” ? (e non mi sembra proprio un nichilista pensiero punk…). Sarà che il suono complessivo è lontano anni luce da qualsiasi decente stilema punkettoso? Non so. Misteri della musica (non sarà che quel verso sia da interpretare in maniera autoironica?). E allora ci penso su, me li ascolto un bel po' di volte (tanto le tracce sono 8 e il cd dura in tutto 19 minuti), e allora mi convinco che poi, alla fine, non viene da catalogarlo che così: Punk-rock. Caldo (i MFD vengono da Catanzaro e la terra calabra si sente!) e genuino. Con strizzate d'occhio più ai Green Day che ai Sex. A parte questo e il controverso brano iniziale (che comunque nel complesso gira bene), trovo parecchie cosucce interessanti in questo lavoro. In primis l'allegria e la partecipazione e il sano ardore (?) che i quattro ci mettono. Poi i testi, che non sono così banali come un primo e superficiale ascolto potrebbe tradire (sentite Dure verità). Per quanto riguarda le ritmiche c'è davvero molta melodia e poco hardcore, questa è una scelta e non c'è nulla da contestare. Non sono originalissime, ma nemmeno da buttare (nella tirata finale di Nicotirrania, c'è posto pure per una trombetta sussurrata. evviva le contaminazioni). Tra gli episodi più riusciti di questo cd ci metto di fisso Alice: che nel complesso funziona bene bene, il ritornello è davvero piacevole (oltre che commovente), la storia è di quelle che qualunque essere umano di sesso maschile ha provato sulla propria pelle, per cui l'immedesimazione scatta immediata (e per un disco punk è un punto fondamentale!). Lo stesso dicasi per Momenti . 10 comandamenti non mi piace proprio (quei cori a pseudo-cappella sono terrificanti) e il testo fingo di non averlo capito del tutto. Io qui mi lascia allo stesso modo gelido. Lady sapiens è bella incattivita (ah, le donne, quando sono ricche e se la tirano…) e ha un'andatura giustamente a mille all'ora. Onesto lavoro questo cd omonimo dei Meat for Dogs dunque. Anche se non posso astenermi dal nutrire qualche perplessità sul mixaggio. Sia per quanto riguarda la voce di Eugenio (mi sembra un tantino sottostimata), sia nell'impasto complessivo. Così finisce che il disco suona un pò datato quando non dovrebbe. Ed è un peccato perché comunque i brani, sia nella musica che nei testi, non lo sono (una produzione in studio più avveduta lo avrebbe reso di sicuro più esplosivo!). Ma di questo i MFD hanno colpa solo relativa. Chissa come sarà (se ci sarà) il prossimo lavoro…(e soprattutto chissà come sono i MFD dal vivo…)

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La recensione Meat for dogs-meat for dogs di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-02-09 00:00:00

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