Un progetto nella scia della tradizione cantautorale con pochi spunti interessanti.
La tradizione cantautorale si mescola con influenze più attuali in un concept di quattro brani che ruota attorno alla morte della coscienza popolare. Più che una fusione pare un accostamento, una sorta di puzzle tra vecchio e nuovo che prende forma nei primi due pezzi, che a loro volta si uniscono agli altri due decisamente più classici. Così, “Materia” e “Inverno nucleare” si muovono in una primavera di suoni e forme solo in parte, una al principio e l’altra alla fine, mentre “C’era una volta” si macchia di rock leggero e “La vita di ognuno di noi” è una ballata a due voci, ed entrambe non cedono a freschezza e gioventù, non cercano vie piene di neve dove arrancare e perdersi un po’. Inevitabile poi notare il marcato rotacismo che rende ogni cosa un poco più pesante, e se sto prestando attenzione a questo significa che non c’è una necessaria, piacevole distrazione che faccia pensare ad altro.
Il progetto del chitarrista Sergio Galmacci offre spunti interessanti solo nella prima parte, in certi angoli più intimi, ed è lì che il nostro dovrebbe scavare e scendere davvero in profondità, lì dove è più difficile, per portare in superficie semplici verità e un pezzetto di sé.
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La recensione Le Letture Bandite di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-02-15 09:30:00
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