Un revolver caricato con sette pallottole, pronte a colpire il primo Gringo che muove un muscolo.
Un revolver caricato con sette pallottole, pronte a colpire il primo Gringo che muove un muscolo.
Dopo il trionfo alla notte degli Oscar del maestro Morricone, e in piena ubriacatura culturale da pseudo-intenditori di colonne sonore, questo quartetto romagnolo debutta con un ep che già dalla copertina richiama lo sguardo vitreo e impassibile di Clint Eastwood, con il fumo del sigaro che esce da quelle labbra serrate peggio di una pressa idraulica.
E che con titoli quali “Django2”, in cui vi è un vero e proprio uso e abuso di organi vintage e riff di chitarre dal ritmo galoppante, non fa che confermare i sospetti iniziali. Eppure non è tutto qui: se infatti si farebbe molto presto a liquidare questo disco come discepolo di quello Spaghetti Western tanto bistrattato fino a ieri, oppure di quelle atmosfere poliziottesche care ai Calibro 35, basta ascoltarsi un brano come “Godzilla”, per capire che il progetto dei General è molto più ampio e variegato.
Sfumature da disco funk anni Settanta e arpeggi surf che convivono assieme al free jazz, e che danno vita a un album postmoderno, in virtù di questa capacità di agglomerare mostri sacri del passato e di riproporli in chiave personale.
Una chiave che col tempo saprà magari affrancarsi sempre più dalla pesante eredità di quel genere un tempo relegato a mero sottofondo sonoro di pellicole cinematografiche, e che oggi viene spesso accusato di revivalismo da quattro soldi.
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La recensione PRIMO COLPO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-03-03 09:00:00
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