Ronin e Uyuni uniscono le forze in un ep condiviso e "interagito": la prima produzione della Area51 Records fissa già l'asticella parecchio in alto
Progetto interessante e ambizioso quello della neonata Area51 Records, etichetta che prende le mosse dal programma radiofonico di Radio Città del Capo denominato appunto Area51 e che di recente ha festeggiato il decennale. Proprio in questa occasione si è deciso di allargare lo spettro del progetto con la prima di una serie di produzioni che affiancheranno gruppi italiani dalle diverse provenienze ma dai comuni intenti.
Si comincia dunque alla grande, con gli ormai affermati Ronin, e i meno noti ma non meno validi Uyuni, in uno split ep quasi interamente strumentale che comprende tre brani a testa e uno, quello centrale, in cui le due formazioni uniscono le forze per produrre qualcosa di nuovo.
Ma andiamo con ordine, cominciando con i Ronin. Anche se, a dirla tutta, l'ep esiste in due versioni, la prima con loro prima e gli Uyuni poi, la seconda viceversa: in modo di eliminare qualsiasi supposta "gerarchia". Ad ogni modo: chi ha familiarità con il sound dei Ronin non potrà non apprezzare i loro tre brani inseriti in questo split, con la costruzione certosina di "Studio for a hit" ad aprire le danze sull'ennesimo magnifico arpeggio sorto dalle dita di Bruno Dorella, e tutti gli strumenti ad inserirsi pian piano. Seguono i passi cadenzati nel deserto di "A road to Mandalay" e il crescendo metropolitano di "Ashtral", con il suo enigmatico pianoforte e le suggestioni elettriche.
Introduzione perfetta a "Shared_track#1", il pezzo condiviso con gli Uyuni: anche qui andamento compassato e toni misteriosi, il tema principale che si rivela solo a metà brano per incastonarsi subito in testa e distorcersi sempre di più. Una gran canzone, riuscitissima: fotografa una collaborazione in cui il contributo di ciascuna delle due band è proporzionato, ma anche funzionale, a un suono che è superiore alla somma delle due parti.
Si passa dunque ai tre brani degli Uyuni, con il tipico suono da raga che già caratterizzava i loro primi due dischi: "Del colore della terra " e "Cardamomo" sono due strumentali che prendono le mosse dalla chitarra per creare armonie complesse e ipnotiche, trascinate da due lead azzeccati. Si chiude con "Mentre ti allontani", unico pezzo cantato, o meglio quasi sussurrato come un mantra su un crescendo che si fa via via sempre più vivido.
Degno epilogo di un disco curatissimo, interpretato magistralmente da due band dalle grandi affinità, che hanno dato corpo a un'idea non semplice da realizzare, quella dello split condiviso e "interagito". Plauso dunque a Ronin e Uyuni, e un augurio ad Area51 per le prossime produzioni: con questa hanno fissato l'asticella già parecchio in alto.
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La recensione AREA51/SPLIT_EP#1 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-02-04 10:00:00
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