MÆNIFESTO VENI VIDI VICI 2015 - Cantautoriale, Techno

VENI VIDI VICI precedente precedente

Corsi e ricorsi storici, da Augusto a Romolo Augusto passando per derive techno

La narrazione di un progetto di auto-determinazione porta Augustus Gregorio Rossi a rintanarsi in un garage col suo laptop per uscirne con lo spirito di un guerriero dell’Antica Roma e affrontare l’incertezza del vivere moderno con “spirito di imperatore”. Se l’armatura sonica è stata forgiata nel lato oscuro della new-wave, le armi più affilate con cui cercare di infilzare l’ascoltatore strizzano l’occhio sia ad una techno di ricerca che alle derive di produttori elettronici come Arca e Oneothix Point Never. Un album quasi monolitico nelle atmosfere e nei suoni (se non fosse per l’eccezione di “For all eternity”) che gioca pericolosamente al limite del didascalico nel voler trasmettere un'atmosfera cupa e opprimente. A spezzare le soluzioni di sperimentazione pura, le aperture a piccole soluzioni più “pop” di matrice Depeche Mode (e derivati) come “Neon Cleopatra” che lasciano intravedere piccole gemme scure nel gorgo di pece dello stile della narrazione. Se la ricerca del potenziale è l’obbiettivo della ricerca dei vostri nuovi ascolti, magari qualche passo per decumani e cardi insieme a Augustus Gregorio Rossi è un’opzione da tenere in considerazione.

---
La recensione VENI VIDI VICI di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-06-14 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia