Un disco da scoprire per i testi e la spiritualità nascosta. Folk-pop malinconico e mai banale.
Non è facile interfacciarsi coi sentimenti ambigui, tutte quelle volte che non si sa bene da che parte mandare i pensieri perché ogni direzione sembra sbagliata, non è semplice a volte, distinguere ciò che si vuol rivivere e ciò che sarebbe meglio sparisse per sempre.
È con queste atmosfere interposte tra malinconia e dubbi, meraviglia e tenerezza che Andrè Pascal si presenta, il suo disco di debutto "La cura per l'insonnia" è un continuo sbattere tra i contrasti, è un oscillare, a volte riscaldandosi in un abbraccio, a volte incurvati per sciogliere un tostissimo nodo alla gola. Le chitarre acustiche si sovrappongono e creano una tela a maglie larghe in cui la voce fa dentro e fuori con lentezza, le note lunghe di Pascal, specialmente nei ritornelli, passano dal falsetto più affilato a sfumature più tiepide con grande facilità, le canzoni folk-pop in stile King of the Opera o The Niro, sono perfette per raccontare di ricordi, di crescite e di amore, sia quest'ultimo in accezione positiva o negativa.
Le 11 canzoni di questo album hanno testi cinici, che analizzano i momenti di vita con originalità e una vena dissacrante che le rende magnetiche, ogni pezzo infatti ha un qualcosa di particolare che lo caratterizza e richiede un riascolto per essere compreso, una particolarità da non sottovalutare.
In "Ogni volta che" il cantautore torinese canta piano:"Squilibrio dovuto dal tuo improvviso vuoto, che si accorge di essermi sempre stato vicino, mi siederò su di te e su tutti i tuoi ricordi, diventi lo sfondo più astratto creato" una frase che concentra tutti i contrasti descritti, c'è l'incertezza d'interpretazione: da un lato sembra descrivere un vuoto, una mancanza, dall'altro pare uno sfogo e una voglia di calpestare il peggio. Il filo invisibile sospeso fra le possibili interpretazioni dei testi diventa il punto di forza del disco, unito alla tensione emotiva di una timbrica vocale non banale, rende la quasi totaità della tracklist una preghiera moderna, qualcosa di spirituale avvolge i pezzi più lenti, si sente da lontano persino un'eco di Jeff Buckley.
"La cura per l'insonnia" è un buon esordio discografico, pieno di appigli e funi ai quali è facile far aggrappare l'udito e la mente. Andrè Pascal è i grado di comporre e registrare musica originale ben suonata, con le sue liriche punge come piccoli aghi nella mente per farti scegliere di volta in volta la chiave di lettura. Un disco da scoprire.
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La recensione La cura per l'insonnia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-02-11 09:55:00
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