Riverberi troppo aspri e melodie troppo deboli per un esordio poco convincente
Avete davanti a voi un dessert dall'apparenza inappuntabile: la crema che risplende nella luci soffuse del ristorante, il profumo zuccheroso che leggero sale e le vostre papille gustative che fremono. Poi lo assaggiate e lì succede il miracolo, cioè qualcosa che va fuori dall'ordinario: la forma non rispetta la sostanza, il dessert proprio non vi piace. E questa è un po' la sensazione che si ha nell'ascolto di questo Ep degli Orca. Sei tracce che sembrano ben costruite sino a quando non ci si accorge che qualcosa sa di stantio, di già sentito, che alcuni ritornelli sono troppo morbidi ed in altre occasioni la voce troppo dura, stonata, non tanto nel timbro quanto nei modi. Ad esempio nella terza canzone, "Morso", il testo, vagamente giaculatorio, non riesce a fermarsi nella mente e i suoni, in particolare quelle delle chitarre, quasi sbiadiscono di fronte ad un mood generale sfilacciato e vagamente debole. Come alle volte "zucchero" non è sinonimo di "buono", allo stesso modo "post-rock" non si affibbia sempre a qualcosa di "altamente rilevante a livello artistico".
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La recensione ORCA//ep2015 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-01-29 00:00:00
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