I Mary Newsletter si propongono sotto l’egida dell’etichetta ligure Mellows Records, e con “L’attrazione debole” proseguono un progetto artistico iniziato nel 1997 (ad alcuni anni di distanza dalla nascita del gruppo, avvenuta nel 1993) e finalizzato alla contaminazione tra diversi stili musicali.
Se il loro primo demo (“Nuove lettere”, 1996), infatti, si ispirava al rock progressive anni 70’, i successivi due dischi (“Distratto dal sole”, 1998 e “Del perduto coraggio”, 2000) sono il trait d’union che porta ora la band ad un album che, pur senza tradire le origini prog, si dipana tra inserti pop, echi psichedelici, loop campionati e spunti tratti da certo rock anni 90’.
I dieci brani proposti sono incentrati su appassionanti suite strumentali che fanno da intrigante cornice a liriche dai pungenti tratti poetici, tra i quali svetta il testo di “In fondo”: “esiste un punto di vista sulle cose/poi esistono gli occhi di fronte alle cose/le cose cambiano/loro sfondano e basta”. Questi aspetti ne fanno un disco nel complesso piacevole, ma si tratta, in realtà, di un’impressione parzialmente frustrata da spunti davvero poco convincenti: il brano “…peccato…”, ad esempio, con un cantato che scimmiotta troppo Giovanni Lindo Ferretti (la canzone è davvero interessate: un vero “peccato” ridurla così... Concedetemi il gioco di parole: gli M.N. me lo propongono proprio su un piatto d’argento!), l’echeggiare di atmosfere “clonate” da band come C.S.I. e Timoria e alcuni pezzi che trasmettono una sensazione di incompiutezza.
Penso, comunque, che i Mary Newsletter siano in possesso di buone qualità e, se riusciranno a scremare i difetti che a mio parere si portano dietro, riusciranno certamente a proporsi come una delle prossime next-big-thing del panorama indie nostrano.
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La recensione L’attenzione debole di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-08-10 00:00:00
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