"Fa schiuma ma non è sapone, cos'è?", "LA BORRA!!!". Con questo celebre siparietto, preso in prestito dalla trasmissione tv "La prova del cuoco", si apre "Diamo un calcio all'aldilà", nuovo lavoro dei Pinguini Tattici Nucleari. La band mette subito in chiaro quali siano le caratteristiche peculiari della sua proposta musicale: ironia e ritmo sono i padroni assoluti di un disco ottimo sotto tutti i punti di vista. Testi impegnati e impegnativi, orecchiabilità, squisitezze tecniche accuratamente dosate e simpatia in dosi massicce sono gli ingredienti di una ricetta davvero interessante.
"Castagne Genge" ha immediatamente un buon impatto sull'ascoltatore, un pop-rock che spinge nello stereo e un ritornello che convince anche coloro che amano i brani un po' più radiofonici. "Django" invece propone una rottura netta nella continuità del disco: un pezzo totalmente opposto al precedente, innanzitutto perché non è cantato in italiano, e poi perché ricorda le tipiche sonorità utilizzate da Davide Van De Sfroos. Più morbido è l'approccio de "La strategia della tenzone", un brano pop in stile cantautorale e con lievi sfumature anni'80. Varie e disparate sono le influenze e i generi utilizzati: dal rock al funk, dal prog al reggae, con gli stili che ricordano moltissimo band come Folkstone, Marta sui tubi e in parte Elio e le storie tese. "Me Want Marò Back", un reggae ironico e spietato il perfetto stile Africa Unite, cavalca il tormentone ironico che ha inondato il web nel 2015 e fa partire i titoli di coda del disco.
Un mix di simpatia e sonorità caratterizza un lavoro che alterna la capacità di far sorridere all' acuta riflessione sui temi sociali più dibattuti del momento. Il risultato è un concentrato di pezzi coloriti e dai contenuti concreti che può certamente aspirare ad arrivare a una buona fetta di pubblico.
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