Buone basi su cui lavorare e magari crescere ancora
Un italiano medio un po' goffo e robusto si finge un supereroe, cercando di affrontare con le proprie forze un giorno qualunque combattendo i cattivi e strappando un sorriso ai passanti per strada. Ecco il protagonista del video del primo singolo "VFC", che annuncia il ritorno degli Ignorantia Legit con il loro nuovo ep, "Brace". Il singolo di lancio "VFC" è anche il brano di apertura di questo ep. In questo pezzo gli Ignorantia Legit descrivono il cinismo e la rassegnazione. Elementi ben presenti al giorno d'oggi, che fanno piangere e ridere senza motivo, facendo dimenticare l'importanza di non soffermarci troppo su "L'apparenza". Proprio quest'ultima è la protagonista della seconda traccia dove da sostantivo acquista concretezza assumendo i panni di una donna che si aggira per strada con i suoi pensieri. Girovagando tra le strade di un'ipotetica città incontra: "speranza", "pazienza", "rivoluzione" anch'esse ragazze prese dai loro dubbi, dai loro sbagli e dalla loro quotidianità. Il ritmo dei pezzi iniziali è incalzante. Con i primi due brani, per esempio, si viene proprio coinvolti dal battito della batteria che marca in modo dettagliato il tempo, preparandoci così al terzo pezzo che ci catapulta nel caos di una festa di paese. L'allegria tipica di un "giorno di festa" appare chiara. Il testo con esempi e citazioni di canzoni senza tempo come "ay ay carramba" descrive un giorno di una qualsiasi festa di carnevale italiana. Sembra di assistere davvero ad un'interpretazione de "La Banda Del Paese". Quest'effetto è ben riuscito grazie a Stefano Costantini, uno dei collaboratori presenti nell'ep, noto a molti per aver già dimostrato molta bravura con gli Stag. I fiati da lui suonati fanno sì la sua partecipazione risulti essere la più riuscita tra tutte, ed è quella che dà la giusta particolarità al brano.
Deboli invece gli ultimi due brani "Ciao sono io" e "Il tempo" nonostante i temi scelti. In particolare "Ciao sono io" che con la sua melodia malinconica racconta il dolore di una violenza domestica, tema ricorrente nelle cronache di questi ultimi anni ma ancora troppo poco sviluppato. Difficile da dimenticare questo episodio di violenza causato da un amore malato. Un episodio che forse solo il tempo potrà far superare. Questa scelta di contenuti mostra la voglia di osare della band e di questi tempi questo coraggio non guasta.
In ogni caso, questo ultimo lavoro della band romana ha una marcia in più rispetto ai precedenti. Infatti, a differenza dei lavori degli anni scorsi la qualità è sicuramente migliorata sia a livello di arrangiamenti sia a livello di contenuti. C'è una buona base sulla quale lavorare e la passione di certo non manca, sta a loro svilupparla nel modo migliore.
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La recensione Brace (ep) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-02-03 00:00:00
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