Non aspettatevi un disco reggae come molti altri. Qui dentro c’è davvero di tutto e per tutti
Se vi sentite stanchi e non avete granché voglia di fare nulla, e magari è anche un pomeriggio piuttosto sottotono, seguite la nostra dritta: mettete su “Duepuntozero” e iniziate a muovere la testa! Non smetterete più per tutte le 12 tracce dell’album che gli Shakalab sembrano aver confezionato per portarvi nient’altro che buonumore, ritmo, skills ed effetto sorriso assicurato: gli ingredienti fondamentali del quintetto formato dai nomi più in vista del reggae siciliano ovvero Jahmento, Lorrè, Dj Delta, Br1 e Marcolizzo.
Questo disco mette d’accordo gli amanti del prismatico e variegato reggae con gli affezionati delle nuove produzioni, i fan dei giradischi con gli accaniti ricercatori di sample e citazioni musicali, la dancehall con il rap. Come ci riesce? Semplice: racchiude in sé il legame indissolubile con la black music, dalla quale i vari generi si sono differenziati, potenziati e successivamente fusi di nuovo in un prodotto come quello che abbiamo ascoltato.
Le produzioni sono affidate alle capacità di Gheesa, Dj Delta e Haz di mescolare elementi di apparente lontananza (la trap e i riddim con lo scratch e gli strumenti classici) per un risultato sonoro sul quale potrebbero ballare anche al cimitero. Ve lo promette già l’intro in cui il rap in dialetto fa le dovute presentazioni e apre le danze a “Duepuntozero” sull’hip hop old school in formissima di Biz Markie e compagnia bella.
Il ritmo sempre sostenuto accompagna alcune tematiche dal mood ironico e di satira leggera (“L’uomo spa(ragno)”, “Grand Masterchef”), citando elementi di quotidianità descritti con una comicità incredibile - e si fa filosofia pure sopra una polpetta -, alternandosi a considerazioni davvero divertenti su aspetti della scena musicale (“Killah Dj” racchiude una critica al dj fatto in casa con i pezzi di YouTube) e non solo (“Mafiusu”). Particolare apprezzamento proprio per quest’ultima e per “ ‘Nta sta varca” che insieme rappresentano le tracks più riflessive affrontando gli argomenti sempre attuali dell’immigrazione e della criminalità organizzata. Il tutto, condito con uno stile sia per il rap che per il cantato che si sposta dall’italiano, al dialetto, ai ritornelli in inglese di ottimo gusto.
Il disco è ulteriormente arricchito dalla presenza di featuring di qualità altissima della scena reggae e rap italiana: Mama Marjas, Camilla Luna Vazquez, EasyOne, Barile, Boombdabash. Il nostro consiglio è lo stesso degli Shakalab: alzarsi e muoversi a tempo (“Get up & move”) e godersi un pò la vita a “Treesessanta”.
L’esperienza del gruppo, già attivo con precedenti pubblicazioni, non solo si aggiorna alla versione 2.0 proprio come il titolo dell’album, ma si trasforma in un’esperienza sonora trasversale con tutta l’aria di un ascolto da non perdere assolutamente.
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La recensione Duepuntozero di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-02-09 00:00:00
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