Olden [Umbria] L'amore occidentale 2015 - Pop, Folk

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Nostalgia e anarchia: Olden rimane aggrappato alla tradizione, ed è ormai un suo tratto distintivo.

Olden, all'anagrafe Davide Sellari, è un cantautore perugino emigrato a Barcellona che, fosse nato qualche decennio prima, forse avremmo definito "politicamente impegnato". Già con il precedente "Sono andato a letto presto" aveva dato una svolta al suo percorso artistico iniziando a cimentarsi con la lingua italiana, ma non era riuscito a convincerci fino in fondo, colpevole la totale mancanza di attualità nell'approccio al genere, incapace di interpretare lo spirito dei tempi.

Con "L'Amore occidentale" Olden propone qualcosa di ancora diverso. Conferma le sue buone doti canore e la sua forte personalità e osa un salto nel passato ancora più profondo. Superati i due inediti iniziali, tanto piacevoli quanto nostalgici, il disco entra nel vivo trasformandosi in un tributo alla tradizione musicale anarchica italiana, con quattro brani registrati dal vivo durante lo spettacolo "Storie e amori di Anarchie". Il discorso si sposta quindi interamente sull'interpretazione, e Olden riesce sicuramente a trasmettere con passione e credibilità i messaggi di "Addio Lugano Bella", "Gorizia tu sei maledetta" e "Sacco e Vanzetti". Nessun tentativo di attualizzare le canzoni, riportandole tali e quali ce le ha tramandate la tradizione. Interessante infine l'inserimento a chiusura del disco de "La Canzone del Maggio" di De Andrè, dove Olden si avvale della preziosa collaborazione di Joan Isaac per una parte cantata in catalano.

Quello che appare evidente e apprezzabile è lo sforzo di Olden nel trasmettere un qualcosa di non esattamente alla moda senza alcuna forzatura nel renderlo più accattivante o "attuale". Stiamo parlando di un cantautore assolutamente legato alla tradizione italiana degli anni '60 che va a riprendere canzoni vecchie di almeno un mezzo secolo e più: "L'amore occidentale" diventa quindi nelle intenzioni un inno alla ribellione, sia interiore sia sociale, e la riconfermata sensazione avuta ascoltando il disco precedente di suonare "vecchio" diventa qui un fattore non necessariamente negativo.

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La recensione L'amore occidentale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-06-09 00:00:00

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