Lo dico subito: questa recensione l’ho scritta più volte. Sì perché ad ogni ascolto il disco dei Noinfo mi ha dato impressioni diverse. Al primo giro nel lettore CD non mi ha fatto un bell’effetto, ma già dal secondo passaggio in poi le cose sono andate meglio.
I Noinfo suonano hardcore e sono incazzati e ruvidi come una carta abrasiva dalla grana spessa e non fanno nessuna concessione. Veloci, precisi, potenti; doppie casse,chitarre basso ventre e rabbia urlata nei microfoni. Insomma, tutto come da copione.
Colonna sonora ideale per un girone dantesco, non ti stupiresti se li incontrassi mentre fanno compagnia al terribile Cerbero alle porte dell’inferno.
I testi, metà in italiano e metà in inglese, li ho trovati interessanti, diretti e carichi di politica. Slogan urlati che, diciamolo, oggi non fanno più paura a nessuno, ma che meritano lo stesso di essere proclamati ogni tanto. Peccato che non siano sempre intellegibili né all’ascolto (tra urla che spesso si trasformano in rutti – anche questo come da copione -), e tantomeno nel booklet, i cui caratteri usati per la stampa sono di difficile interpretazione.
Il disco dei Noinfo corre via velocemente: nove brani condensati in poco più di venti minuti. “Il mio prezzo” mi sembra il più interessante; “Quelli sbattuti sui muri” quello che ti rimane più a lungo nelle orecchie. “Nothing’till now” è il primo album ufficiale della band torinese ed esce per un numero spropositato di etichette. Anzi, sono più le etichette che i brani che compongono il disco!
Per gli amanti del genere: se volete ascoltare un disco di HC l’acquisto è suggerito.
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La recensione Nothing ‘till now di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-08-11 00:00:00
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