Un ep di solo classic grunge. Ben fatto ma poco originale.
Seattle. La recensione potrebbe finire qui, con una sola parola. Nella musica di Stef Silib c’è tutta la retorica dei riff che hanno segnato gli anni ’90 nel nord-ovest degli Stati Uniti. Il termine retorica non voglia screditare totalmente questo ep, ma nelle 5 canzoni di “424 Kelton Ave” non si ascoltano note di avanguardia o sessioni originali, c’è tutta la passione e la dedizione di stile verso un filone musicale come quello grunge, che non lascia spazio ad altre forme espressive.
Per quanto passatista e ridondante, l’immaginario scelto da Silib riesce a penetrare nella mante di chi ascolta, la sola chitarra acustica d’accompagnamento alla voce è un’arma sempreverde che ha pochi eguali in ambito rock. Si sentono i Nirvana in versione unplugged, i Silvertide e i Bush in versione one man band, niente di nuovo dunque, ma l’efficacia della tossicità in musica non finirà mai, specialmente nelle generazioni cresciute con le camicie a quadrettoni e le All Star.
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La recensione 424 Kelton Ave di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-02-16 10:00:00
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