Micro ep per Le Antenne che cercano di spiegarsi con soli tre pezzi. Si parte subito forte con "I Gladiatori" che apre il sipario per un palco che trasuda synth e giri di chitarra minimali e al veleno che per un attimo ricordano i giovani Cure di "Seventeen Seconds"; dura poco, perché appena entra la voce l'atmosfera si indurisce e appesantisce senza però perdere incisività. Si prosegue con "L'amore ai tempi di Facebook" che, anche se tradita da un titolo non proprio originale, è invece un pezzo arrangiato bene, suonato anche meglio, molto orecchiabile e dal testo sincero. Il tutto si chiude con "Finisce male" che è il pezzo più debole a livello creativo, anche se mantiene una carica ritmica feroce e nel complesso è molto orecchiabile.
Ad ascolto finito, per quante idee uno si possa fare, è veramente difficile prevedere o intuire il futuro di un progetto che in maniera molto curata affonda radici in tante realtà musicali, dalla new wave all'alternative-rock, sfoggiando anche una forte componente italiana, che si manifesta sotto l'influenza dei Ministri soprattutto nelle parti vocali. Attendiamo quindi pazienti il momento in cui Le Antenne si metteranno definitivamente in gioco.
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