Storie di Note sceglie di dare fiducia a sei musicisti aggregati in un progetto di musica popolare chiamato Marmaja. Il risultato non stupisce ma è piuttosto convincente.
Come l'incanto poetico di un piccolo paese in festa, la musica di questa comitiva musicale si colora di calda etnia, nella certezza di avere nel sangue gli istinti della canzone popolare e nella testa la tradizione cantautorale italiana. Un disco che viaggia attraverso l'Italia, partendo dal nord per soffermarsi spesso a sognare nel sud, lasciandosi influenzare da un vento balcanico che soffia da lontano.
Dodici brani ondulati e romantici, che cercano di rubare la grazia a Paolo Conte e la poesia a De Andrè, pur restandone molto distanti per ispirazione.
Talvolta retorici, talvolta banali, i Marmaja riescono comunque a regalare piccoli racconti emotivi tramite la loro raffinata capacità strumentale che sviluppa raffinate trame di chitarre acustiche, fisarmoniche, percussioni, fiati e molto altro. Il tessuto sonoro è poi reso sempre familiare grazie ad una profonda conoscenza di tutta la tradizione cantautorale italiana che li avvicina per certi versi alla Piccola Orchestra Avion Travel.
Certamente non un capolavoro, ma un disco per chi ama le strumentazioni classiche e le storie di chi viaggia tra la gente lottando con le giornate.
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-08-21 00:00:00
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