DAYCUBEROADS2015 - Alternativo, Electro, Ambient

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Un esordio interessante ricco di carica emotiva

I suoni grossi e corposi nell'elettronica piacciono a tutti: quando il ritmo della canzone riesce a entrarci nel cuore e beat dopo beat inizia a farci muovere la punta delle dita per poi scuoterci completamente allora, inconsciamente, il nostro cervello inizia a produrre dopamina, il neurotrasmettitore che viene rilasciato allo stesso modo da musica, cibo, sesso e droghe, facendoci pensare: "voglio che tutto questo non finisca mai".

Questa carica emotiva acquisita al momento dell'ascolto dell'esordio dei Daycube non si arresta al piano mentale ma continua il viaggio e si deposita nell'inconscio: specialmente in "Gaze Your Eyes" la profondità della drum machine supportata da numerosi cambi di ritmo e dal cantato tirato e carico di riverbero, incide una traccia invisibile ma permanente nell'animo dell'ascoltatore. Le due canzoni che compongono questo ep e che, speriamo, fungeranno da anteprima ad un vero album, ci svelano un electro ambient che prende molto dalla scuola tedesca (inarrivabile per il momento) dei Moderat sia per ritmiche sia per la voglia di utilizzare la voce come un synth aggiunto in stile Apparat.

Nonostante qualche dichiarazione decisamente azzardata nel comunicato stampa, ("...la voce rimane legata a Thom Yorke, mentre rimembra Cobain"), i limiti vocali sembrano esserci e i brani mancano ancora un po' di quella maestosità che donerebbe all'opera un senso di compiutezza che ancora non si sente. È anche vero che due canzoni sono troppo poche per esprimere dei giudizi e promuovere o bocciare un gruppo, quindi speriamo che i Daycube ci sorprendano presto facendoci assuefare al loro primo album.

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La recensione ROADS di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-02-24 09:30:00

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