Per gli appassionati del blues e per chi del blues non frega nulla, ma della buona musica sì.
La grande madre del blues continua a partorire vibrazioni malinconiche, decine di band suonano ancora il genere matrice del rock mantenendolo vivo e facendolo proprio manipolandolo con rispetto e carattere.
È questo il caso degli Hellekin Mascara, un trio lombardo con già quasi una quindicina d'anni di attività che scontratisi un giorno con il songwriter Lou Moon (a.k.a. Mattia Airoldi) inizia a produrre canzoni potenti e intense come quelle contenute nel loro ultimo lavoro "Hell on Moon". Il blues è l'unico genere musicale che sebbene con i suoi giri appaia come un clichè sonoro, sa trasformarsi e mantenere alta l'attenzione su di sé con minimi particolari, una distorsione rende plastiche le sfumature tra una nota e la successiva, le sequenze blues poi, con i loro salicendi e ritorni, rendono il tutto un'antica suggestione.
Gli Hellekin Mascara hanno inteso perfettamente questa regola e da essa partono per scrivere 9 canzoni connubio perfetto tra vecchio stile ed una più attuale aggressività e rock da classifica, brani come "Beghymn", "Major League" e "Get the rid" hanno riff molto riconoscibili e sembrano le versioni heavy di brani dei Franz Ferdinand, stesso occhiolino strizzato verso una riconoscibilità da tormentone, ma ben celato dalla forza di chitarre furiose. In "Sooner or later" invece, si respira tutta la polvere metropolitana di Chicago, il taglio è più classico e si rimane attaccati alla trasizione fino all'ultima nota, con quell'ossessivo ritornello e qualche nota di banjo e chitarra slide a spezzare l'andamento ipnotico che altrimenti sfiorerebbe lo stucchevole.
Radici nostalgiche e occhi aperti sull'oggi, classicità e capacità di evolversi, questo "Hell on moon" è un disco ben congeniato, le canzoni brevi non appesantiscono l'ascolto e la tracklist scorre veloce, piacevole e sufficientemente colorata da guadagnarsi attenzione. Un bel disco blues-rock in sostanza, che colpisce ed accarezza gli appassionati del genere, con buone possibilità di arrivare anche a chi del blues non frega nulla, ma della buona musica sì.
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La recensione Hell on Moon di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-03-08 09:40:00
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