Un buon lavoro che rimanda ad album precedenti a livello nazionale, seppur senza portare troppa innovazione
Tra arpeggi puliti alternati a giri di chitarra in crunch la band aretina Hombre Lobo, giunta al suo secondo ep intitolato "Aboca", ci regala arrangiamenti di chitarra elettrica semplici ma incisivi usati come base per racconti malinconici da cui traspare la tristezza di chi si sente deluso da una storia d’amore. La malinconia che viene a concretizzarsi si sposa perfettamente col suono ruvido e le linee crude di chitarra in un costante susseguirsi di suoni. Il risultato di questa commistione si accosta perfettamente ai testi nostalgici, non sovrastando le parti vocali e accompagnandole efficacemente.
In “Firenze” arrangiamenti fatti di corde stoppate alternati a giri di chitarra sporcati da un tocco di crunch, semplici ma coinvolgenti, si poggiano su linee di basso che rimangono a volte sommesse, nascoste all’ombra della chitarra per poi riemergere. Difficile non pensare ai richiami a livello nazionale presenti in tutto l’ep per le parti vocali, che ricordano vagamente i Fast Animals And Slow Kids, e la strumentale che rimanda ai Gazebo Penguins.
Questo ep è un buon lavoro italiano che rinvia ad album precedenti a livello nazionale, non apportando significativi cambiamenti a quello che è il panorama musicale attuale ma comunicando bene ciò che il gruppo aveva da dire, con una buona concordanza tra contenuto e contenitore, riuscendo a trasmettere la tristezza e il senso di incompletezza che provavano attraverso suoni e parole adatti.
A ben vedere la musica è il miglior modo di esorcizzare i propri demoni, e anche se in questo caso non è portata troppo al rinnovamento regala un piacevole ascolto.
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La recensione ABOCA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-02-25 00:00:00
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