Quando ho ricevuto questo demo sono stato subito incuriosito dall’aver letto il nome di Amaury Cambuzat (Ulan Bator), in veste di produttore e musicista. E l’ascolto della prima traccia non lascia dubbi sulla sua presenza/influenza: l’apertura è in puro stile primi Ulan Bator, mentre la successiva “Nutro il mio pensiero” si muove su coordinate che potrebbero essere quelle dei Mogwai. E fin qui nulla di eclatante, ma i successivi brani si fanno più intriganti: sembra infatti di sentire un gruppo emo-core meno spigoloso e contratto, quasi racchiuso in una bolla noise. In particolare “Il prossimo risveglio” potrebbe appartenere - e scusate se l’accostamento può sembrare azzardato - a dei Placebo meno glam, mentre la conclusiva “Flashback” sembra una traccia dei Fugazi ma suonata dai Sonic Youth.
E proprio questi ultimi non sono mai citati pedissequamente, piuttosto tutte le canzoni sono immerse in un ‘clima sonico’. Ovviamente ci sono anche lati negativi, soprattutto quelli legati al cantato (troppo modulato su quello di Cristiano Godano dei Marlene Kuntz) e alcune code strumentali un po’ fini a se stesse, che a lungo andare possono risultare inconcludenti.
Concludendo si può ben dire che il gruppo ‘c’è’, perché ha soluzioni personali articolate ed interessanti; peccato si debbano ancora smussare alcune pericolose derive per caratterizzare un percorso decisamente più originale.
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La recensione Flashback (ep) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-08-23 00:00:00
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