Tutta la seduzione di suoni gelidi e analogici con venature elettroniche
L'inizio è quello giusto, da far storcere il naso magari a qualche purista ma in grado di trascinare le teste dondolanti di più di un ragazzo: "A New Sunrise", prima traccia dell'omonimo album dei The Public Radar è, quello che si dice in gergo, "un singolo killer". Un suono seducente seppur gelido, qualche controllata venatura d'elettronica analogica per una canzone che, già dal primo ascolto, attecchisce in profondità nella memoria, mantenendo una certa attitudine danzereccia. E che i romani TOR vogliano far sprizzare qualche stilla di sudore sulla nostra fronte (sempre partendo da lidi piuttosto "freddi" va detto) lo conferma la seconda traccia, "Standing of the Edge of the Night", un pezzo talmente radiofonico che davvero ci si stupisce di non sentirlo abbinato a qualche spot di grande successo. Una specie di Duran Duran invitati a cena dai Depeche Mode, per parlare di un possibile e plausibile supergruppo insieme. E che la qualità rimanga alta, fermo restando la perizia musicale di Massimiliano Alto, Francesco Conte e Andrew Mecoli, lo certifica anche la quinta traccia, "Smoke and Mirrors", con il ritornello in falsetto che difficilmente non viene da cantare praticamente nell'istante stesso in cui lo si ascolta.
Insomma i TOR hanno trovato la formula giusta per la canzone synth-pop? Forse che sì, forse che no, dato che questa eccessiva "perfezione" e cesello nei suoni e nella composizione dei brani, potrebbe, ad un ascolto un tantinello più prolungato, risultare un po' scontato e di "maniera". Ma se a voi di queste questioni di "dicotomia musicale" poco interessa, allora state pure tranquilli, godetevi la serata gelida e piena di stelle dei TOR. E quando attaccarenno "No Music" starete ballando col cocktail in mano pure voi.
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La recensione A New Sunrise di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-03-14 00:00:00
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