Con l’andare del tempo si rischia di rimanere affascinati dai Gem Boy, causa una tecnica strumentale sopra la media accompagnata da un indiscutibile gusto negli arrangiamenti ritmici, melodici e armonici. Lo dimostrano soprattutto le ottanta ‘e-citazioni’ sparse qua e là nelle 13 tracce del cd; trattasi infatti di citazioni a brani più famosi, disseminate lungo le canzoni originali della band. Il libretto che accompagna il cd sfida a trovarle tutte ma non è certo facile: tra le più palesi, si fanno sentire il tema di Ghostbusters in “Lo spettro del cervo volante” e gli U2 nel titolo e nel tema di “Five days (bloody five days)” (nello stesso brano anche il cartone animato del Conte Dracula, abilmente introdotto con un cambio tonale). Ancora, gli 883 in sonorità, melodia e tematiche del brano senza titolo che segna alcuni passaggi di canzone e la ghost track.
Citazione anche per la “La donna cannone” di De Gregori in “Luna pork” e “L’italiano” di Toto Cutugno in “Faccio piano”. Le più divertenti, però, sono sicuramente il testo della sigla di “Kiss me Licia”, cantato in inglese e messo in coda a “Carlo e Licia”, e la citazione al titolo del cd-fallimento (“Zucchero filato nero”) del secondo 883 Mauro Repetto citato in “Luna pork”.
Il genere proposto dai Gem Boy è stato definito ‘viagra music’, proprio per la tipologia delle liriche proposte, ovvero brani all’insegna del senso unico: per farla breve (non c’è molto altro da dire in questo ambito) tutto quanto riguarda il corpo umano e il suo aspetto fisico/sessuale.
Quindi “2 di picche” riprende un tema ben noto (già proposto dagli Elii qualche annetto fa, ad esempio), “Carlo e Licia” l’amore tra lei stupida ninfomane e lui nerd intelligentoide, “Candy intasata” rispolvera il mito delle bevute femminili nei bagni in discoteca (fino a farla traboccare). “Lo spettro del cervo volante” il tema cornuto, “mentre A Parigi” gioca con la parola ‘mestruo’, “Five days (…)” non ha bisogno di commenti, “Tritanic” racconta per filo e per segno il rapporto orale con l’apparecchio di lei, “Luna pork” la prima volta al parco divertimenti e “Teoria sulle modelle” il tema della modella perfetta senza difetti umani (la mancanza di secrezioni significative).
Ripeto: tecnicamente e musicalmente nulla da eccepire, siccome tutti i brani sono davvero appetitosi e ben congegnati. Quando però iniziano i testi e si ripetono allo sfinimento gli stessi temi triti e ritriti, già trattati dalla stessa band in passato, ma ancora prima di loro da altri, diventa difficile salvare il prodotto. Se i Gem Boy provassero quanto meno a variare un po’ - a almeno a trovare soluzioni nuove rispetto agli stessi temi… - probabilmente sarebbe molto meglio. Lo dimostrano “Fastidiosa” e “Faccio piano”, i brani migliori. E dove il primo si distingue proprio per il tema (niente sesso, ma un intrattenibile odio nei confronti di una lei troppo appiccicosa descritto in svariati modi per definire il fastidio che si prova a starle insieme), il secondotorna al tema sessuale, ma il testo e le macchiette ironiche sono uno spasso!
Ben riuscito il libretto che, in linea con lo “Sbollata” del titolo, propone una serie di bolli molto divertenti giocando sul tema e sulle situazioni raffigurati - ad esempio, Pollon all’interno del cerchio rosso diventa “Bollon”, uno sgabello diventa “Sgabollo”, eccetera…
Cosa potrà quindi significare la copertina “Sbollata” che raffigura un bollo rosso, una figura femminile all’interno e un bianco che inonda? A voi la soluzione.
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