Un buon ep che si fa ricordare, è già un buon inizio
Oxygen and Cloud, al secolo Riccardo Lopez, ha realizzato un nuovo ep composto da cinque tracce. Un discorso lineare e pulito, che si fonda su chitarra, voce e pochi altri punti cardine. Figlio d'arte – il padre è il musicista e autore Luigi Lopez – e cittadino del mondo, questo artista ha già sperimentato e vissuto anche all'estero, realizzando un album che guarda oltre i confini italiani. I plus del lavoro sono una indubbia lucidità di espressione e una certa naturalezza nell'alternare passaggi folk ad intervalli pop. Anche il rock fa capolino tra i brani, lasciando intravedere una predisposizione innata alla scuola british-bohemienne di recente esplosione. Tra i pezzi presenti però non ce n'è uno che prevalga sugli altri per resa ed elaborazione, il che può essere, in un certo senso, un limite. Ad ogni modo, la pulsione onirica di "Embrace", l'apertura di vedute in "The infinite town" e la cura dei dettagli in "What's left of you" fanno raggiungere la piena sufficienza al disco. Già dopo un paio di ascolti qualcosa rimane nella mente di chi ascolta, e chi scrive testi e musica riuscendo in questo è già a buon punto.
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La recensione The Hands Of Time di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-04-07 09:00:00
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