Un ironico e divertente affresco colorato a tinte calde tra spezie e danze, melodie assolate e malinconiche
Sembrerebbe un disco di Mannarino in versione sicula questo lavoro di Turè Muschio, figlio di tutta quella produzione meticcia che spazia da Capossela a Tom Waits fino a raggiungere la pachanka balcanica con vivace e ironica musicalità. Un sound scoppiettante di percussioni, contrabbasso, tromba, bassotuba, trombone, udu, a dare colorito esempio di cosa significhi fare musica come collage sonoro sovraccarico di ritmi bislacchi e disordinati. Operazione sincera di chi mostra un’abilità compositiva autentica seppur non originale, induce all’ascolto di queste composizioni affollate e orecchiabili.
"Controvento" è un cammino nel tempo in direzione ostinata e contraria, che affoga il dolore in un bicchiere colmo e si culla nell’illusione di alleviarlo; è la fuga rapida dall’ombra feroce di una notte di ragnatela che non sa staccare lo sguardo da questo mondo ingordo, caduto vittima di padroni in un mare di promesse. Si vive in un sogno o è la cruda realtà? Solo l’albatros si eleva da tanta nefandezza perché è creatura di mare, re dell’azzurro, alla ricerca di una rotta che rimarrà sempre strada di infinito e libertà. Note jazz aprono il siparietto di un retrogusto dolce-amaro al pensiero di un amore finito. La passione e la vertigine non salvano perché lo specchio di occhi attraenti e seduttivi è ormai andato in frantumi. Interessantissimo il testo di "Ninja" in passaggi di dialetto siciliano come inno pacifista e contrario ad ogni forma di potere e di abuso. Anche Cammariere si affaccia all’orizzonte dove tutto si trasforma, non riuscendo a frenare i pensieri che scappano verso il sole. Non rimane che arrendersi alla bellezza, alla festa di altri occhi e allo sguardo dell’orizzonte che segna la fine di un amore. De Andrè e Fossati fanno capolino in "Passa e lassa" mentre Capossela, in "Tra tavoli e pensieri", suggerisce poesia e profumo di rosa alla bellezza di una passione d’amore.
Un ironico e divertente affresco colorato a tinte calde tra spezie e danze, melodie assolate e malinconiche. Da ascoltare confidando in un’evoluzione più libera da riferimenti e influenze lungo un tracciato più personale.
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La recensione VIAGGIANTE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-06-13 00:00:00
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