"Quattro pezzi facili" alla maniera delle band italiane degli anni Sessanta, reinterpretando Shocking Blue, BS&T e Gainsbourg tra beat, progressive e psichedelia
Il nuovo ep su sette pollici dei Link Quartet vede il combo piacentino misurarsi con quelli che, con un pizzico di ironia, chiama "Quattro pezzi facili": riletture in italiano di brani di Shocking Blue ("Love buzz", "I'm a woman"), Blood, Sweat and Tears ("Back up against the wall") e Serge Gainsbourg ("Harley Davidson").
Scelte non casuali, dal momento che tramite un amico collezionista ne erano saltati fuori degli spartiti con testi inediti, mai incisi (eccetto "La moto", di cui già Ombretta Colli aveva dato una sua versione nel 1969): partiti con l'idea di ovviare alla cosa, in realtà i Link si sono ricreduti e, riesaminando quei testi che a una seconda occhiata tradivano l'eccessiva patina del tempo, hanno deciso di riscriverli interamente, oltre che riarrangiarli. Ne nascono così questi nuovi-vecchi brani, "Tutto ciò mi basta", "La strada", Sono una che", oltre ovviamente a "La moto", che compongono questo ep alla maniera di quelli delle band degli anni Sessanta.
Per l'occasione viene arruolata la cantante Silvia Molinari, ottima sia nei passaggi più grintosi sia in quelli più suadenti, oltre che nel dialogo con l'hammond di Apollo Negri. Che come sempre fa da trait d'union del suono, anche in questi arrangiamenti che si concedono un'escursione rispetto agli abituali funk ed hammond beat per spostarsi al confine tra psichedelia e progressive (vengono in mente gli Atomic Rooster, ma anche i Vanilla Fudge), senza ovviamente dimenticare il beat italiano, fatto rivivere dal bel timbro della Molinari.
L'episodio migliore è forse l'ultimo, "La moto", merito di una melodia più accattivante, ma gli altri tre pezzi "facili" non sono certo di livello inferiore, tutt'altro. Un gustoso antipasto in attesa del prossimo disco di inediti: che potrebbe, chissà, tornare su territori strumentali o riproporre questa felice collaborazione con Silvia Molinari. Lo scopriremo tra qualche tempo; nel mentre, inganniamo l'attesa con questi "Quattro pezzi facili".
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La recensione Quattro Pezzi Facili di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-02-22 09:50:00
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