Come fotografie leggermente desaturate che ritraggono quello che eri e ciò che sei stato
“Ricordati di Santificare le Feste” si presenta come un’antologia composta da frammenti sparsi di emozioni, ricordi ed esperienze, quelle più belle e significative; quelle che nonostante abbiano lasciato delle cicatrici visibili ci ricordano qualcosa di piacevole. Un artefatto di ricordi lontani ed emozioni che nonostante tutto riescono comunque a farci sorridere. Proprio per questo i Flowers and Paraffin tengono a premettere che non abbiamo a che fare con un album triste, ma con un invito a vivere la vita appieno, qualsiasi siano le sue sfaccettature, anche quelle più leggere, quelle che prima o poi ti lasceranno con un po’ di malinconia, quella bella. Ed è proprio per questo ampio spettro emotivo che possiamo collocare questo lavoro nel più classico dell’emotional hardcore.
Sette brani che mi hanno fatto tuffare nella scorsa decade, anni che coincidono casualmente con quel periodo descritto nel album. "Ricordati di santificare le feste" prende in prestito il suo significato dal “Sabato del villaggio” di Giacomo Leopardi e non viene difficile immaginare che, se in questo 2016, il pessimista per eccellenza fosse un post-adolescente se ne starebbe curvo sui libri per la sessione di esami estiva ad ascolare in loop “Maledetta gioventù” indossando una maglietta dei Fugazi. Ovviamente in quello che ho appena descritto c’è una vena autobiografica, anche se ormai vedo la post-adolescenza come una pietra miliare da tempo superata e già troppo lontana. Momenti sospesi, malinconici e rabbiosi, circondati da una chitarra mai invasiva e da un cantato che spesso si presenta come una voce narrante, come fotografie leggermente desaturate che ritraggono quello che eri e ciò che sei stato.
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La recensione Ricordati di santificare le feste di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-06-29 10:00:00
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